Sai riconoscere i segnali di disagio di tuo figlio adolescente?

Se anche tu hai uno o più figli in adolescenza, saprai già che è molto importante essere di sostegno e aiutarli a crescere. Il tuo compito come genitore non è ancora esaurito, anzi secondo noi, è qui che è importante dare il massimo. Il maratoneta vince la gara quando varca il traguardo dopo 42 Km, e sa bene che gli ultimi 10 sono quelli più difficili. L’adolescenza, per noi autori, rappresenta per il lavoro di genitore, gli ultimi 10 Km. È normale sentirsi stanchi, affaticati e forse qualche genitore sente che sta venendo meno la speranza.

Non mollare proprio ora, il danno sarebbe molto grande.

Perché l’adolescenza è un periodo critico per la salute psichica

Due sono i principali fattori critici che si presentano nell’adolescenza:

  1. a) il fattore psicobiologico: la fatica a adattarsi ai cambiamenti veloci e importanti del proprio corpo, possono portare ad una percezione di sé distorta e confusa;
  2. b) il fattore psicosociale: la fatica a adattarsi al cambiamento delle relazioni all’interno della famiglia e fuori dalla famiglia. La maggiore vulnerabilità emotiva e il maggior numero di esperienza fuori dalla famiglia.

Tutto questo porta ad aumentare le ansie, le paure e i conflitti sia interni che esterni alle famiglie. Queste esperienze possono segnare lo sviluppo del ragazzo/a e, purtroppo, giungere fino a sviluppare delle vere e proprie psicopatologie.

 

Io come genitore allora cosa posso fare per evitare tutto questo?

Ti starai chiedendo che cosa puoi fare tu come genitore per evitare che tuo figlio o tua figlia crescano sani? Molto bene!

Il fatto che ti stai ponendo questa domanda è già il primo passo nella direzione giusta.

Ora vediamo nel concreto cosa si può fare.

1 – Rivedi il concetto di salute. Se non sei un professionista della salute o dell’educazione, può essere che tu abbia una non corretta, o parziale, visione del concetto di salute.

La salute è un fattore soggettivo, nel senso che ha significati differenti per persone differenti.

Tutto questo significa che un genitore è chiamato a sintonizzarsi il più possibile con il proprio figlio/a, senza dare per scontato nulla.

2 – Il mondo di oggi è molto diverso da quello in cui tu hai vissuto la tua adolescenza. Sembra scontato, ma non lo è. In circa trent’anni il mondo si è stravolto, è cambiato ad una velocità impensabile.

Abbiamo già detto che uno dei fattori di rischio per un adolescente è la richiesta di adattamento che la società chiede ad ogni suo componente. Non è facile per un ragazzo adattarsi oggi a questa società mutevole, fluida, e soprattutto incerta. Sì, perché quando tu eri adolescente la società disponeva di maggiori certezze, alcune non ti piacevano è vero, ma almeno c’erano e tu potevi confrontati con queste.

La scuola è diversa da quella che hai frequentato, il mondo del lavoro è cambiato, la società si è modificata.

Quello che puoi fare è proprio immedesimarti, per quanto sia possibile, con tuo figlio.

Vivere i problemi dal suo punto di vista, nella società che lui vive e non nella tua. Questo sforzo ti aiuterà a capire meglio la fatica che tuo figlio sta facendo e se questa fatica sta producendo sofferenza, dolore e disagio.

Quali comportamenti possono manifestare disagio?

Ora vogliamo aiutarti nel tuo compito di essere di sostegno ai tuoi figli. Troverai essenzialmente tre comportamenti che, se presenti, possono indicare un disagio già presente in tuo figlio/a. Naturalmente questi comportamenti sono tutti da leggere e discernere con attenzione. Usa sempre due parametri utili per decodificare questi comportamenti:

  • frequenza
  • intensità

Primo comportamento: i ritmi di vita.

Mangiare, dormire, evacuare sono funzioni primarie, servono alla sopravvivenza. Sono regolate da parti del nostro cervello che sono sensibili allo stato di attivazione emotivo. A tutti è capitato di far fatica ad addormentarsi se si vive una particolare preoccupazione.

Quando i ritmi di vita saltano, e il ragazzo/a scambia il giorno per la notte, mangia disordinatamente (troppo o troppo poco, oppure solo alcuni specifici cibi e non altri) ha difficoltà nella digestione, nell’evacuazione può dichiarare uno stato di disagio.

Secondo comportamento: la vitalità.

Soprattutto in adolescenza la vitalità è un elemento costitutivo di questa età. La creatività, la voglia di fare, di sperimentare, anche di mettersi in relativo pericolo per vedere l’effetto che fa, sono tutti elementi che è bene che siano presenti.

La mancanza di energia, lo stare sul divano per ore e ore, o chiusi in camera a non fare effettivamente nulla, magari fruendo di contenuti multimediali è un comportamento che può dichiarare disagio.

Terzo comportamento la relazione.

In adolescenza tre sono le relazioni importanti: quella con i propri genitori e la famiglia, quella con i propri pari, quella con il mondo degli adulti di riferimento (insegnanti, allenatori, educatori etc.).

Quanto il ragazzo/a mantiene e cerca questa relazione? Quanto è attivo nella relazione o quanto invece aspetta che siano gli altri a fare la prima mossa, a chiedere di uscire, di incontrarsi?

Agire con velocità, tempestivamente è sicuramente la scelta migliore. I problemi in adolescenza possono ingigantirsi in tempi molto brevi, anche un mese o meno.

Per questo è importante che tu genitore, rimani in ascolto costante con tuo figlio/a, cercando di sintonizzarti al meglio su ciò che sente, prova e soprattutto cercando di metterti nei suoi panni.

Se ti accorgi che qualcosa non sta funzionando, se senti che tuo figlio/a non è sereno e qualcosa lo sta tormentando ti consigliamo di chiedere un aiuto specialistico.

Noi del Team di GenitoriOK siamo a tua completa disposizione per capire con te come poterti aiutare, contattaci.

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